sabato 3 aprile 2010

Giornata Nazionale della Sicurezza sul Web

“C’è più sicurezza insieme”, questo l’eloquente slogan della prima giornata nazionale della sicurezza su internet promossa dalla Polizia di Stato. Una giornata volta a favorire cultura, a sensibilizzare giovani e adulti rispetto ad un uso consapevole del web.
Il web è un servizio di internet che permette di visualizzare, pubblicare e condividere contenuti multimediali con il mondo intero. In pochi secondi è possibile visualizzare un video messo in rete da un amico brasiliano, chattare con la cugina australiana e prenotare un volo per Londra. La rete è senza frontiere: abbatte ogni limite temporale e spaziale, esponendo la mente umana a ritmi sempre più celeri e non senza controindicazioni. Internet è un mezzo e, in quanto tale, può essere usato in maniera positiva o negativa, per questo, esattamente come in automobile è necessario rispettare alcune norme al fine di garantire la sicurezza nostra e degli altri, anche nel web è importante adottare alcuni accorgimenti finalizzati a fugare i pericoli e sfruttare le potenzialità. Spesso tali accorgimenti sono analoghi a quelli da adottare nella realtà, ad esempio, un bambino non dovrebbe parlare con uno sconosciuto incontrato per strada e così non dovrebbe fare on-line; come non si mostrerebbero certe fotografie ai vicini di casa, non le si dovrebbero mettere on-line a disposizione del mondo intero. Tuttavia, nonostante questi siano accorgimenti apparentemente banali, si sente spesso parlare di furti d’identità, adescamenti, truffe e disagi legati all’uso delle tecnologie. Questo accade in quanto non si attuano sufficientemente gli adeguati sistemi di prevenzione a tutela della sicurezza on-line. Una ricerca presentata nell’ottobre 2009 da SWG per conto di Symantec e del MOIGE, mette in luce che l’83% dei genitori teme che i propri figli possano navigare in siti web pericolosi ed il 55% ha paura di un contatto on-line tra i loro minori e un malintenzionato o pedofilo. Eppure, la stessa ricerca evidenzia che, paradossalmente, solo 2 genitori su 10 affiancano i figli durante la navigazione e 4 su 10 non installano sul computer di casa dei filtri che impediscano la visualizzazione di siti web non adatti ai minori. Nasce quindi l’esigenza di aiutare le figure educatrici, i giovani, le scuole e le istituzioni, ad approcciarsi correttamente alla galassia dei pericoli di internet anche da un punto di vista pratico, prendendone realmente coscienza. Solo favorendo una profonda consapevolezza si potranno prevenire i pericoli di internet. Per tale ragione, è ammirevole l’organizzazione di questa giornata che ha visto la Polizia delle Comunicazioni impegnata anche in Piazza Duomo a Trento, tuttavia, sono convinto che si debba iniziare a considerare la cultura digitale non come una delle tante tematiche da trattare in sporadiche iniziative educative, penso invece sia necessario accettare che le tecnologie fanno parte della società in cui viviamo e la media education dovrebbe essere considerata ordinaria attività educativa.